Come una sorta di arcano automatismo, misteriosi processi collegano ciò che vedono i nostri occhi, con le emozioni e le sensazioni che macerano costantemente nel nostro io.
— John Mendace, Personaggio Immaginario

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Cerco lo straordinario nell'ordinario

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Raffaello Iannelli si fa molte domande, ma se le pone attraverso i suoi scatti. Ogni foto è una domanda alla scena che ha davanti, la risposta è quella che ritroviamo sulla sua pellicola.

Pellicola molto spesso, e non un sensore elettronico. Per una miriade di motivi...

Principio autodidattico nel 1998, in compagnia dei testi di Andrè Breton, i dipinti di Tanguy, e la fotografia di Wols, Brassai, Jodice. Nel 2000 partecipa al workshop “Paesaggio Interiore” docenza a cura di Stefano Pensotti. Nel 2001 vince una borsa di studio per meriti artistici, che gli permette di frequentare i corsi biennali tenuti dall'Università dell'Immagine di Milano, scuola di formazione all'immagine multisensoriale, fondata dal fotografo di fama internazionale Fabrizio Ferri. Tra i suoi formatori troviamo: Emanuela De Cecco, Paola Di Bello, Roberto Mutti, Leonello Bertolucci.

PROGETTI
Dancer

PROGETTI

Pellicola molto spesso,

e non un sensore elettronico. Per una miriade di motivi, prima di tutto perché la fotografia analogica impone più marcatamente la meditazione, prima dello scatto, rispetto a un'immagine elettronica del reale, che appare quasi istantaneamente su uno schermo.

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